Parco del
Rio Morla e delle rogge

Parco Locale di Interesse Sovracomunale

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Storia

Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Rio Morla e delle Rogge nasce nel 2004 grazie all'iniziativa dei Comuni di Comun Nuovo, Levate e Zanica, supportati dall’azione di alcuni cittadini, il cui lavoro viene infine riconosciuto dalla Provincia di Bergamo che lo istituisce ufficialmente con DGP n. 238 23/04/2004 con ampliamento a Stezzano nel 2008. L'intento, ieri come oggi, era di tutelare le ultime aree agricole e gli spazi aperti semi-naturali presenti nel territorio del Parco dalla crescente pressione urbanistica e dalla creazione di nuove strade e infrastrutture che avrebbero danneggiato l'ambiente, la salute dei cittadini e la rete ecologica. Il Parco, infatti, ricopre un importante ruolo di connessione tra gli ambienti del fiume Serio, a Est, e dei fiumi Adda e Brembo, a Ovest. Un altro dei compiti principali svolti dal Parco è l'organizzazione e svolgimento di interventi di educazione ambientale per bambini e adulti, al fine di diffondere una maggiore coscienza ecologica e formare alla corretta lettura e tutela del paesaggio, del territorio e della biodiversità.

Territorio

Il territorio del Parco si estende a sud di Bergamo nell'alta pianura e costituisce la zona di transizione tra la pianura ghiaiosa-ciottolosa e la fascia delle risorgive, connettendo i Parchi Regionali dell'Adda e del Serio. Questo territorio rappresenta ormai l'unico spazio ancora prevalentemente agricolo e con elementi semi-naturali di pregio, come prati e fasce boscate lungo le rogge, nella fascia periurbana di Bergamo, per questo risulta meritevole di tutela e di interventi mirati alla riconnessione tra questi ambienti.

Rogge

Una roggia è un canale artificiale di antica realizzazione, proveniente da un corso d'acqua più ampio o che ricalca il corso di piccoli torrenti di pianura; nasce per irrigare i campi coltivati e rifornire i numerosi mulini, una volta diffusi sul nostro territorio. Sulle sponde delle rogge si è selezionata nei secoli una vegetazione molto ricca di specie autoctone arboree e arbustive. L'equilibrio ed il buono stato di queste formazioni e ambienti era garantito dal lavoro degli agricoltori, traendone legna e materie prime. Fasce boscate e filari sono le principali connessioni tra ambienti naturali anche molto distanti tra loro e costituiscono zone fondamentali di conservazione della biodiversità, rifugio e alimentazione per la fauna.

Prati

Nell'agricoltura moderna e ad alta meccanizzazione i prati risultano sempre meno presenti perché poco remunerativi. Tuttavia ricoprono un importante ruolo ecologico grazie alla loro costante copertura del suolo, che evita l'erosione e immagazzina CO2 catturata dall'aria. Inoltre la presenza di numerose specie vegetali al loro interno è utile a una grande quantità di animali e insetti, che qui trovano luoghi adatti all'alimentazione e alla nidificazione. Non ultima la funzione di differenziazione degli habitat e del paesaggio, che altrimenti risulterebbe troppo omogeneo, favorendo la diffusione di patogeni delle colture praticate, soprattutto di quelle in successione monospecifica.

Boschi

Nella pianura agricola i boschi rimasti sono davvero pochi, pur ricoprendo una funzione essenziale per il mantenimento della biodiversità, la riduzione dell'inquinamento e la regolazione dei cicli naturali della CO2,dell'acqua e di molti altri elementi. Alcuni boschi sono presenti nel territorio del Parco, che cerca di proteggerli e di ampliarli grazie a numerosi investimenti che durano ormai da alcuni anni e che prevedono anche un periodo di manutenzione, per favorire l'accrescimento delle giovani piante messe a dimora. Un bosco, infatti, ha bisogno di molti anni per svilupparsi completamente e fornire i suoi preziosi servizi ecosistemici, ma ha anche bisogno di una gestione negli anni successivi per permettere che le piante si sviluppino grandi e sane.

Coltivi

Gran parte del territorio del Parco è rappresentato da campi coltivati, che danno sostentamento e risorse alle numerose imprese agricole della zona. Nonostante sia forte la coltivazione in monosuccessione, vengono mantenute attive alcune forme di gestione del territorio che favoriscono la presenza di habitat importanti per il mantenimento della biodiversità animale e vegetale. Infatti si osservano molti filari e siepi naturali lungo i bordi dei campi, elementi che caratterizzano anche visivamente il paesaggio. In alcune aree del Parco, inoltre, si mantengono alcune formazioni vegetali tipiche, collegate alla storia del territorio: i filari di gelso gestiti a “testa di moro” per l'alimentazione del baco da seta, un tempo fondamentale fonte di reddito per gli abitanti.

Foto

Parco agricolo del Rio Morla e delle rogge

Parco Locale di Interesse Sovracomunale


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